mercoledì 23 novembre 2011

L'ASCOLTO, questo sconosciuto

Lo so, lo so, me ne dovrei andare a letto, mi cala la palpebra, sono stanca, ho sonno, ma mi è venuto lo sghiribizzo di scrivere un post sugli incontri per genitori che stiamo frequentando io e il Pi.
Abbiamo aderito all'iniziativa pubblicizzata all'asilo. Titolo dei 3 incontri previsti: l'importanza dei NO. Ne abbiamo una vaga idea, ma nella vita non si deve smettere mai di imparare, quindi, seppur sappiamo quanto siano importanti, magari troviamo il modo di farli anche digerire meglio a Paciuk.
La prima serata è trascorsa con i racconti di tutti i presenti delle prodezze dei propri bambini. Un pò una palla, ma anche estremamente formativo per la mia autostima e la mia percezione del mio essere mamma. In sostanza: c'è sempre chi sta peggio. Lo stesso motivo per cui talvolta mi ammorbo con la visione di s.o.s. tata. C'è chi viene picchiato dal figlio duenne, chi ce l'ha fisso nel lettone e "poverino, lavoro tutto il giorno, di notte è così bello averlo vicino, però ora deve smammare perchè vogliamo la sorellina", chi lo rincorre per ore prima che cada sfinito addormentato (il genitore, ovvio) ecc ecc. Io e il Pi eravamo un pò in difficoltà a trovare qualcosa da dire, perchè Paciuk non fa niente di così "eclatante" da meritare di essere raccontato (intendo in termini di monellerie, che starei ore a raccontare le cose che fa e dice, che ne sono orgogliosa!). Spacca le palle, ma mica posso scriverci un romanzo. Dice NO millemila volte al giorno, a volte del tutto a casaccio, cioè dice no ma poi agisce al contrario, tanto per sparigliare le carte. Fa i capricci, ovvio. Stasera per esempio ha fatto una piazzata perchè voleva il pigiama col coccodrillo e non quello col mostro e piangeva calde grasse lacrime per questo motivo.
La seconda serata le educatrici-moderatrici avrebbero dovuto restituirci i nostri racconti elaborati in equipe educativa, in sostanza ricondurre al "generale" ciò che noi avevamo raccontato, senza la pretesa di propinarci delle regole, piuttosto dei consigli. Ognuno poi poteva prendere quel che gli serviva e farne più o meno tesoro.
Peccato che due tizi hanno monopolizzato la serata, riconducendo di nuovo il discorso sul "personale" e tediandoci con la loro creatura, che fa cose davvero pazzesche eh! si si, pensa che ha 2 anni e mezzo e pretende di fare le cose tutte da solo! e addirittura dice di no! e insomma, ha un sacco di ritualità quotidiane costanti e ripetitive... un vero mostro...
L'educatrice ha in tutti i modi spiegato che sono tutti atteggiamenti normali (e noi poveri astanti annuivamo tutti), piuttosto siamo noi genitori a doverci mettere in ascolto per capire da dove derivino per esempio certi capricci, che c'è sempre un motivo, se siamo in grado di leggere i comportamenti dei nostri figli. Risposta: "noi la riflessione e l'analisi l'abbiamo fatta e rifatta, ma quindi adesso cosa dobbiamo fare per farlo cambiare?".
Anche l'educatrice voleva passarle un pizzino con il numero dell'assistente sociale, o, per non smentirmi, avrei potuto proporgli di chiamare per i famosi casting di s.o.s. tata.
Settimana prossima abbiamo la serata conclusiva, chissà se riusciremo finalmente ad ascoltare l'educatrice? 
Certo che noi genitori siamo enormemente autoreferenziali: dobbiamo sempre sempre PARLARE dei nostri figli, della nostra esperienza, di come viviamo noi le cose. Non riusciamo a porci in ascolto di un adulto, figuriamoci se sappiamo ascoltare le esigenze di un bambino, lontane anni luce dalle nostre.

4 commenti:

  1. Proprio ieri mi stavo chiedendo perche faccio cosí fatica ad "ascoltare" mio figlio (4 anni e mezzo) soprattutto adesso che è nato il fratellino...e poi stamattina vagando di blog in blog come spesso succede trovo il tuo post... Hai davvero ragione...siamo noi che ci dobbiamo mettere all'altezza dei nostri bimbi nn pretendere che loro si modellino sulle nostre di esigenze!

    Ps mooolto carino il tuo blog ( e tra l'altro abbiamo scelto lo stesso sfondo eheh)

    Ciao Sara

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  2. Spero non propongano mai un corso del genere al mio asilo. NOn per i contenuti, che immagino anche interessanti, quanto per il confronto a tutti i costi con persone ansiogene da paura. (che poi anch'io, quando tutti si lamentano, tendo a minimizzare i miei problemi e fa apparire dei santi le mie tre pesti)

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  3. Ciao Sara, benvenuta, verrò a trovarti!
    El_Gae: infatti il punto è esattamente questo: alla fine Paciuk sembra un bambino super, ma si tratta proprio solo di percezione! E oltretutto spesso è imbarazzante perchè sembra che tu voglia tirartela!

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  4. ciao! approdo qui dalle statistiche del mio blog... ignoravo ci leggessi!! e tra l'altro leggendo qui e là noto che abbiamo delle cose in comune. Piacere di conoscerti!
    Riguardo al post hai perfettamente ragione, dovremmo imparare ad ascoltare, anche se a volte d'istinto cerchiamo la soluzione più facile.

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