Siamo delle pessime persone, io e il Pi. Ma siamo attorniati da altre altrettanto pessime persone (che in effetti ci si sceglie, di solito). Noi non ce la facciamo proprio a dispiacerci per la morte di persone che non, ehm, diciamo STIMAVAMO in vita. Perché dovrei stimarle e rispettarle ora che sono morte?
Non ci viene proprio spontaneo raccoglierci in devoto e rispettoso silenzio, piuttosto vorremmo urlare: UNO STRONZO DI MENO AL MONDO, che con tutta la brava gente che ci lascia, ogni tanto la partita si riequilibra.
Che poi la morte è una cosa naturale, accettarla fa parte dell'accettazione del nostro essere persone. Nasciamo, viviamo, moriamo. Se poi riusciamo a morire alla veneranda età dei due figuri che ci hanno lasciato ieri e stanotte, beh, io ci farei la firma!
Del primo non so molto, se non che era fascista e lo è stato fino alla fine, anche se il fascismo DOVREBBE essere bandito e punito per legge. Una sua dichiarazione: "l'antifascismo non è un valore. (...) Da quell'odio non può nascere qualcosa che rappresenti un valore (...)". Oggi sul giornale locale, pieno di necrologi, un tale l'ha persino voluto "salutare romanamente". Tanto mi basta per brindare.
Ad ogni modo penso che almeno fosse una persona onesta e coerente. Di certo di vedute opposte alle mie, ma in democrazia è giusto così (anche se lui di quella democrazia li non era mica tanto promotore, ma lasciamo stare).
L'altro è stato ben più pericoloso e dannoso, ladro, mafioso e servo, non certo dei più deboli, come il suo ufficio predicherebbe. Non ce la faccio proprio a dispiacermene. Mi dispiace solo che non se ne sia andato prima. Prima di costruirsi la piscina in Brasile, magari. O prima di completare altre porcherie. Spero solamente -e lo spero davvero- che lui si trovi ora davanti a quel Dio in cui io credo e nel quale anche lui sosteneva di credere e che stia finalmente prendendo tutti i calci in culo che si sarebbe meritato in vita.
Buon cinico anno a tutti!