martedì 31 gennaio 2012

Neve e soddisfazioni

Finalmente è arrivata la neve. Speravamo arrivasse con Babbo Natale, poi l'attendavamo con la Befana, infine si è fatta vedere al passaggio tra gennaio e febbraio: meglio tardi che mai.
E' che la neve ha su di me un effetto pazzesco: nonostante le oggettive difficoltà che comporta (la gente disimpara improvvisamente e inspiegabilmente a guidare, anche con le strade pulite, con conseguente follia collettiva del traffico) A ME PIACE. 
Starei ore a vederla scendere, mi fa un pò "l'effetto caminetto", la guardo più volentieri della televisione (ah beh, sai che originalità).
E insomma bello, sono contenta che sia arrivata.
Domani Paciuk indosserà i suoi stivaletti rossi da neve e io le scarpe da neve che ho acquistato l'anno scorso con i saldi (ah, ecco un altro buon motivo per cui aspettavo la neve: da quando avevo comperato io le scarpe giuste, non aveva nevicato più).

Ma volevo parlarvi anche di un'altra cosa. Questa sera sono stata ad una riunione all'asilo, nella quale ci hanno raccontato nei dettagli le giornate dei nostri figli, cosa sanno e non sanno fare, le competenze che hanno sviluppato e, insomma, le personcine che stanno diventando.
Inutile dire che è stato emozionante. 
Sentirsi dire che sono molto contente e soddisfatte di questo gruppo di 20 bambini, che danno loro un sacco da fare per le sfide quotidiane che pongono, per la loro voglia di diventare grandi che le sprona a trovare sempre stimoli nuovi e giochi nuovi da proporre. Insomma è stato bello leggere la loro fatica e la loro gioia di vedere questa fatica ripagata dai progressi dei bambini.
E poi devo dire che mi sono piaciute un sacco le attività che propongono ai bambini. Siamo entrati nel dettaglio della giornata dei piccoletti e abbiamo potuto esplorare come mai prima di oggi l'aula dove stanno tutto il giorno: nelle scaffalature hanno piccoli vassoi di legno ciascuno con una diversa attività: forbici e cartoncini in uno, lavagnetta e gessi in un altro, un piano di vetro e crema bianca in un altro ancora (fanno disegni con la crema), semi e bottoni per i travasi. E poi l'angolo per la lettura, l'angolo per i travestimenti, l'angolo cucina... avrei voluto fermarmi a giocare di più!
Il tocco finale è stato quando la referente ci ha detto che il pedagogo consulente che fa formazione al Comune per la gestione del servizio è stato in visita alla sezione primavera e si è complimentato. Per me che ho avuto il piacere di ascoltare quest'uomo durante una riunione l'anno scorso è stata una bella riconferma del fatto che i servizi pubblici sanno e possono essere di qualità.

venerdì 13 gennaio 2012

Cambio!

Sono una maga, anzi una stregona, anzi una magona, come piace dire a me e alla Volpe.
Si, perchè questa mattina mi sono svegliata e ho pensato "che bel giorno per nascere, venerdì 13, speriamo che la Volpe sforni oggi". Poi sono andata come al solito al lavoro.
In pausa pranzo ho acceso il cellulare e ho mandato un sms alla Volpe, scrivendole esattamente il mio pensiero della colazione.
Per abitudine spengo il telefono mentre sono in ufficio, quindi l'ho riacceso all'uscita e cosa mi arriva? un sms della Volpe che mi scrive che è in ospedale, che sarà lunga ma è la.
OH! GAUDIO, OH! GIOIA, OH! TRIPUDIO! Inizio a non pensare ad altro.
Verso le 18 mi arriva un messaggio: "ce l'abbiamo fatta. Che shock"
MA CHE CAVOLO DI MESSAGGIO E'?
Ora amo e continuerò ad amare la Volpe, ma a voi vi pare il caso di mandare un sms così?! Niente peso, niente dimensioni, orario, niente "stiamo bene". Ho provato subito a chiamarla ma ovviamente non rispondeva al telefono, quindi ho risposto al messaggio e poco dopo un nuovo sms "si, è nato. Stiamo bene. Ti chiamo dopo". Amica, io davvero ti ho scelta, perché se mi fossi capitata non so se ti sopporterei ;)
Insomma la faccio breve: Sfolli ha ceduto il suo posto in d'ospedale alla Volpe (letteralmente: si sono incontrate nel corridoio mentre una se ne andava dondolando appoggiata alla sua carrozzina con una pupa nuova fiammante, l'altra piegata in due dalle contrazioni e dalla fatica).
Io c'ho un rimescolamento di emozioni che non vi dico. Sono poi riuscita a parlare al telefono con la Volpe, che mi è sembrata ancora troppo confusa ed emozionata. Domani andrò a trovarla, spero che riesca a fare un pò di ordine, perchè davvero questa sera non era molto in sé! 
E non lo sono nemmeno io, in effetti. 

giovedì 12 gennaio 2012

Cambiamo il punto di vista

Ora, sappiamo tutti in quale situazione economica ci troviamo. Siamo tutti anche ben consapevoli che da una donzella 33enne ci si aspetta che sforni almeno un altro erede e pertanto sono pochi i datori di lavoro che potrebbero credere al "no, non voglio altri figli, mi assuma pure". Tutto questo per arrivare alla (triste) affermazione che io in questo posto di lavoro ci devo stare, quanto meno fintanto che le aziende del circondario la smettono di chiudere dall'oggi al domani.
Ordunque, alla luce di tutto ciò, cerco di cambiare il focus e buttarla sul ridere.
Ieri il titolare, nonchè il marpione di un bel pò di post fa, si è presentato ad un'importante riunione con un importanterrimo cliente CON IL CAMICE NERO DA OFFICINA. Ricordate il presidente operaio? ecco, voleva recitare quella parte li. Tutti noi colleghi l'abbiamo sgamato. Chissà l'importanterrimo cliente che ha pensato? (secondo me: "ah, sto affidando il mio business ad un'azienda che ha il tenore di un'officina da garage, se il titolare si sporca ancora le mani con l'olio del motore invece che fare il manager dei suoi 120 dipendenti")
La titolare invece ha pensato bene di partorire (sempre ieri: giornata prolifica!) una nuova disposizione per la reception: è vietato aprire il cancello finchè non viene suonato il campanello. Cioè anche se mi vedi al cancello, mi conosci, sai chi sono, lavoriamo insieme tutti i giorni, devi aspettare che io metta in folle, tiri il freno a mano, apra la portiera, esca, ti suoni il citofono, mi chieda "chi è", ti risponda "WonderP". Solo allora puoi aprirmi. Questo perchè alcuni corrieri avevano preso il brutto vizio di fare un colpo di clacson, assai fastidioso (?). Di sicuro comunque meno fastidioso di quanto sta avvenendo da ieri (anche durante la riunione con l'importanterrimo cliente): 
1. Colpo di clacson
2. rumore di finestra che si apre 
3. la centralinista che urla "NON DEVE SUONARE IL CLACSON! C'E' IL CITOFONO!"
4. DLIN DLON DLAN (tipo stazione centrale) : è il citofono.

Infine la moglie del titolare, incaricata di preparare un brunch per 7 persone, ha acquistato salumi e formaggi CONTATI, per cui, quando si sono presentati con un ospite in più è andata in panico e MI HA CHIESTO DI MANGIARE POCO, CHE TANTO A GENNAIO SIAMO TUTTI A DIETA (?)

Ecco, in questi giorni riesco davvero a riderci sopra!


lunedì 2 gennaio 2012

Il piacere di essere mamma

E' dopo giornate come questa che si capisce il perché il genere umano non si sia estinto.
Dopo il mio post allarmista, oggi devo davvero dire che probabilmente era solo un pò stanco, aveva bisogno di ferie e di staccare la spina, perché in questi giorni e oggi in particolare, è davvero bravo.
Simpatico, ubbidiente, chiaccherino. Un amore!
Questa mattina abbiamo sfidato la pioggia e siamo usciti, ognuno col proprio ombrello, abbiamo preso l'autobus e dopo poche fermate eravamo in centro città, abbiamo fatto un rapido giro e siamo rientrati. Lui è stato da manuale, bravissimo a camminare con il suo ombrellino, l'unico problema è che non vedeva le persone e tendeva ad andare addosso a tutti (e io mi divertivo un sacco!). Ovviamente le pozzanghere erano  un'attrazione irresistibile, ma non ho tentato di farlo desistere: al rientro l'ho cambiato e stop. Si è anche intrattenuto con un venditore ambulante di ombrelli, al quale ha spiegato che stavamo andando a casa e che dovevamo aspettare l'autobus. E io sempre li a guardarlo e a divertirmi!
Insomma, in giornate come queste lo amo ancora di più e sono contenta della scelta che ho fatto di sfruttare i giorni residui di congedo parentale (leggasi maternità) per stare con lui queste due settimane di vacanza.
Speriamo che anche i prossimi giorni proseguano così.