martedì 5 aprile 2011

Corsi e ricorsi

Quando investivo il mio tempo sulle “sudate carte”, perdevo diottrie sui libri e subivo le angherie di docenti maleducati e presuntuosi pensavo “Ah! Non vedo l’ora di finire! Finalmente quando lavorerò potrò essere pienamente padrona del mio tempo, concluse le 8 ore lavorative potrò dedicarmi ad altro, senza sensi di colpa per i capitoli non studiati”

Sognavo fine settimana senza ansie da libri e appunti. Bramavo di abbandonare la sensazione di perenne ritardo rispetto alle scadenze sempre imminenti degli esami.

L’odio per questa sensazione mi ha portato, con gli anni, a maturare il concetto di “portarmi avanti”, per non fare sempre le cose all’ultimo momento. Oggi sono quasi da ricovero da questo punto di vista, che se potessi dormire vestita per “portarmi avanti” ed essere già pronta la mattina lo farei (mmh non male come idea, ci lavorerò su…)

Anche al lavoro sono così. Se so di avere una scadenza cerco di portare avanti il lavoro per evitare di arrivare all’ultimo minuto che, si sa, ci sono sempre imprevisti.

Questo funziona più o meno bene quando non lavori qui.
Entriamo nel dettaglio che mi IMBUFALISCE oggi e mi fa uscire le saette dagli occhi e c’ho i fumetti neri sopra la testa come i cartoons.
DOMANI aspettiamo la visita delle alte sfere del nostro principale cliente (30% di fatturato, per intenderci). Ero stata avvisata della visita. Grazie tante.
IERI chiedo lumi al capo: “scusi ma io mercoledì di che morte devo morire? Passo solo a salutare e me ne vado, resto in compagnia tutto il giorno, faccio la velina, porto il caffè… che faccio?!”. La domanda mi era scaturita dopo che mi era arrivata la convocazione per questa mattina che recitava così: “Ci vediamo alle 9 in punto e vediamo se siamo pronti per la visita di mercoledì”.
Pronti? A far che? Io non avevo nulla da preparare, organizzare, pianificare. Ho percepito nei giorni scorsi un brulichio intorno a me, ma non sono stata coinvolta direttamente in nulla.
Per questo ho chiesto lumi ieri e la risposta è stata: “lo vediamo domani mattina insieme. Per ora chiama L’Importantissimo Cliente e chiedigli se mercoledì sera si va a cena insieme”


L’ho guardato da sotto in su spalancando gli occhioni, ho sollevato il dito indice, l’ho puntato verso di me e poi l’ho riportato in posizione verticale scuotendolo da destra a sinistra velocemente (traduzione: “io no eh?”). Risposta: “lo vediamo domani mattina” eeeeh figurati! Mica vorrai organizzarti prima! Eccheccavolo! Scusa con quanto anticipo vuoi sapere che mercoledì lavorerai indicativamente 14 ore?!
Stamattina, puntuale, la riunione.
Allora il capo attacca con: “l’ordine del giorno è bla bla bla, poi arriva la nostra presentazione, che sarà fatta da Wonder”
Stavo cadendo dalla sedia.
Eeeeh! Figurati! Con quanto anticipo vuoi sapere che devi esporre in inglese tutta la presentazione dell’azienda, snocciolare cifre e numeri e budget e previsioni e investimenti? Ma mica puoi leggere nooooo che sta male! Devi essere sciolta eh! Mi raccomando! Si, devi fa scorrere le slides della presentazione, ma devi anche aggiungere che bla bla e bla.
“Ah, ovviamente a cena ci devi essere.” Aggiunge infine.
Non ho avuto bisogno di dire nulla, che la mia faccia è pure troppo trasparente in queste occasioni (un pregio? Un difetto? Mah).
Ok, il piano d’azione è stato il seguente: rientrata in ufficio ho immediatamente inserito la risposta automatica alle mail “sono fuori sede fino al giovedì”, così iniziamo a scremare gli scocciatori.
Poi ho chiamato il Pi e la Nonna Super per pianificare la logistica famigliare.
Poi, tranquillo come una Pasqua, arriva il capo “alle 15 se vuoi vieni nel mio ufficio e mi ripeti ad alta voce la presentazione”.
Risposta: “ho smesso di ripetere ad alta voce la lezione quando avevo 10 anni e frequentavo la 5° elementare, grazie”
(non è vero, anche all’ultimo esame sfracassavo le palle alla Nonna Super che stava ad ascoltare i miei sproloqui su scrittori improbabili e sconosciuti della letteratura tedesca… ma questo non glielo diremo)
Vista la reazione pungente prosegue: “sai, è molto importante l’immagine che daremo domani, perché anche il cliente percepisce che ci sono nuove leve che vanno avanti, giovani che prendono i loro spazi”. Come al solito la faccia è stata molto più rapida della parola (quella riesco a troncarla, per la faccia mi tengo quella che ho) e lui si è diretto verso la porta, senza aggiungere, graziealcielo, altre cazzate.In sostanza, chiudendo il cerchio, uno pensa di liberarsi di certe rotture di palle, invece puntualmente la storia fa corsi e ricorsi uno si trova a 33 anni a dover ripassare la lezione…



10 commenti:

  1. Hehe...pat-pat.
    Coraggio.
    Buona ripetizione...(ah il gran potere dell'improvvisazione...=))

    Susibita

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  2. vabbè ma in tutto questo...sei pronta? No perchè è domaniii, tra poche oreeee!!! XD

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  3. Grazie per il pat-pat, è arrivato forte e chiaro!
    Si Nina, dai, direi che sono pronta, ora sto aspettando che asciughi lo smalto sulle unghie dei piedi, perchè oltre che intelliggggente, devo risultare gnocca! hi hi hi

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  4. Massi dai, tanto lo sai gia' che devi stressare il concetto di operazionalizzazione, in una logica politics of scaling, internazionalizzando in condizioni di compresenza, tramite un concept di devolution e una economy glocal.
    Elementare, Waston ;-)

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  5. Wow, già i sandali? ;)
    Scherzi a parte, in bocca al lupo, molto charme, molta sicurezza di sè che non fa mai male, e via!

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  6. mi stupisco sempre di come si possa essere amiche agli antipodi, io che non programmo niente..
    mi concentrerei sul meraviglioso fatto che ti ha dato della GIOVANE!
    il resto una passeggiata è...
    vvvvvvai!
    volpe

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  7. Allora come è andata? Ormai dovrebbe essere tutto passato...
    Come vorrei riuscire anch'io a portarmi avanti, purtroppo inpersono la disorganizzazione.
    Praticamente sono "la capinera che si ravvede sulla sera"...

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  8. ti lamenti pure? cena in ristorante super fico, tuffo all'indietro al tempo dell'università, un assaggio di jet set... ;-) kitezio

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  9. Eccomi! sono sopravvissuta, è andata piuttosto bene, anche se sono esausta, perchè alla fin fine ho tirato per 14 ore!
    Stamane mi sono pure sentita un "brava per ieri, ben fatto, grazie" dal capo: non ha prezzo!
    E ci tengo a sottolineare che ho tenuto il tacco 10 per tutte le 14 ore!

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  10. Ossignur, il tacco 10 per 14 ore, sei una santa!
    Cmq meno male che e' andata - stavo un po' in agitazione per te, infatti ieri continuavo ad aggiornare la pagina come una forsennata...allora BRAVA!!

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