giovedì 13 gennaio 2011

Volpe-contributo #4

SOSPESI

Non parlo del “sospeso” di Napoli, cioè il caffè che quando si è di buon umore, motivato o gratis, si paga in più a quello bevuto, lasciandolo in omaggio ad un cliente che verrà, sconosciuto e grato.

Parlo del sospeso emotivo, di ciò che abbiamo intravisto, iniziato, assaggiato ma non concluso, non completamente vissuto. E che come tale custodiamo gelosamente negli abissi profondi dell’io come assai promettente e potenzialmente perfetto. Quali abissi nascondono le donne!

Ma come ci si libera dei sospesi?

Sarebbe come elaborare un lutto che in realtà non esiste, staccarsi da qualcosa che in fondo non ci è mai appartenuto, se non come effimero.

sospesa mi troverai

nel petto brucerai



1 commento:

  1. La cosa che mi sconvolge di più è che questa donna sappia elaborare cotanta profondità alla mattina presto

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