venerdì 5 ottobre 2012

L'incredibile opportunità che ti danno i figli

E' stata una settimana particolarmente densa quella che si sta completando. Talmente densa che ieri sera alle 21.40 già giacevo nel letto priva di conoscenza.
Mercoledì il Pi è andato alla prima assemblea di classe. La prima dell'anno scolastico e la prima della sua vita in qualità di genitore. Che fino adesso al nido abbiamo scherzato, ma alla scuola dell'infanzia si fa sul serio, con rappresentanti, referenti, coordinatori e compagnia cantante.
Avevamo concordato la linea da tenere: "quest'anno partecipiamo da osservatori, capiamo come gira, non ci facciamo incastrare".
In effetti il Pi non si è fatto eleggere rappresentante di classe.
Ma si è candidato come referente di tutti i rappresentanti di classe. Praticamente è il tramite tra i rappresentanti di classe e il consiglio d'istituto nonché degli organi superiori.
Ah ma quest'anno non ci facciamo fregare eh. No no.
Il suo ruolo era vacante –chissà come mai- da diversi anni, perché non si trovavano genitori disponibili.
Una volta data la disponibilità ha anche scoperto che l'incarico dura due anni.
No ma noi siamo quelli che non si fanno fregare. Furbi come delle faine!
La butto un po’ sul ridere ma in verità questa candidatura del Pi risponde esattamente a quello che lui, un po’ nebulosamente (ma neanche troppo, che io avevo capito cosa intendesse! , aveva espresso come "bisogno di comunità", inteso come "fare comunità".
Ed è proprio questo che ho potentemente realizzato questa settimana: quanto un figlio ti metta in relazione col tuo prossimo, se solo hai voglia di farlo.
"Essere obbligati" a frequentare parchetti, festicciole di compleanno e poi riunioni e assemblee, automaticamente ti fa entrare in relazione e ti mette in comunicazione con il tuo prossimo. Avendo scelto di far frequentare a Paciuk le scuole pubbliche del nostro quartiere, questo si traduce nella creazione di un tessuto di relazioni che potenzialmente potrebbe protrarsi per anni e infittirsi e arricchirsi. Sembra banale, ma stiamo incontrando persone che hanno sempre abitato a poche centinaia di metri da casa nostra e non abbiamo mai incontrato prima! Passeggiare per il quartiere significa, ora, incontrare sempre più facce note e –spesso- fermarsi anche a fare due chiacchere.
Oltretutto non vivendo in una metropoli scavando un poco più a fondo si scoprono intrecci inaspettati: la mamma di un compagno di Paciuk, per esempio, è stata compagna di classe della sorella del testimone del Pi. Carramba che sorpresa! E qui parte il Tuca-tuca.
Siamo carichi, abbiamo voglia di spenderci e impegnarci e siamo proprio curiosi di vedere cosa salterà fuori.

Buon anno scolastico a tutti!

3 commenti:

  1. ah si, il bisogno di comunita', pure DH me ne parla spesso. Pare che sia una cosa positiva. Parla anche di feste per conoscere i vicini e altre stravaganti corbellerie...
    Io per parte mia e' dalla quinta elementare quando facevo la capoclasse e pure il giornalino che ho giurato a me stessa che non avrei mai piu avuto niente a che fare con la gente ;-)
    Have fun!
    (no dai scherzo, io con MammaFit al parco e al corso preparto ho conosciuto tante persone carinissime e son proprio contenta, ma non dirlo a nessuno, alla gente soprattutto)

    RispondiElimina
  2. Per fortuna da noi c'è sempre qualche mamma o papà con grosse aspettative su questi ruoli (non so nemmeno se sia per bisogno di comunità), che altrimenti, con tre bimbi in contemporanea nello stesso istituto ci fanno rappresentanti a vita.

    RispondiElimina
  3. Hola! Sei la fortunata assegnataria di un fantastico premio:

    http://pisaendlove.blogspot.it/2012/10/chicche-di-pupa.html

    Vuoi passare da me a ritirarlo?
    Ce l'avevi già? fa niente. Questo vale doppio!

    RispondiElimina