Abbiamo iniziato, neanche troppo timidamente, a diffondere
la nostra lieta novella, anche perché Paciuk, informato sull'argomento, ha
subito iniziato a raccontarlo entusiasta a destra e a manca, quindi siamo
dovuti correre ai ripari ed informare noi le persone cui tenevamo dirlo di
persona, anziché lasciare che un Paciuk senza controllo lo pubblicasse sul giornalino
della materna.
Inutile dire che la primissima persona a saperlo sia stata
la Nonna Super, i cui occhi si sono subito inumiditi, ma immagino che questo
non meriti nemmeno di essere raccontato, da quanto sia scontato.
Seguono in ordine di apparizione le lacrime della Volpe, che
in verità ha dovuto differirle di qualche ora, che era reduce da un matrimonio
e le aveva esaurite tutte, ma mi ha riservato quelle successivamente prodotte.
La prima reazione inattesa è stata quella del collega Rugby,
anche lui informato molto presto della news, ha abbandonato la sua scrivania e,
con gli occhi lucidi, mi ha abbracciato. Non me la sarei aspettata una reazione
così da un omone del genere.
Anche il collega figlio del Boss (quello dei porno, per
intenderci) si è commosso, e anche in questo caso: chi se l'aspettava?
Il mio capo invece ha pensato bene, subito dopo essersi
complimentato, di andarlo a raccontare a tutti gli altri uffici, così, tanto
per rispettare la privacy. Da specificare che, finiti i baci e gli abbracci, mi
aveva chiesto "lo sa qualcun altro qui in ditta?" "no, siete i
primi" ecco, ci ha pensato subito a diffonderlo.
Altra reazione inattesa e stupefacente è stata quella del
Boss in persona, che vedendomi ha fatto un sorriso a 52 denti e mi ha detto
"ho saputo del lieto evento!". Da notare che quando sono arrivata nel
suo ufficio era con un tizio sconosciuto, che ha immediatamente liquidato per
affermare la suddetta frase e poi rivolgersi di nuovo a lui dicendo "è
incinta!" e prolungandosi poi in uno sproloquio di qualche minuto sulle
statistiche di nascita in Italia e sull'importanza di figliare, almeno 2 o 3
volte (!)
Devo dire che sono fortunata, perché per ora tutte le
reazioni inattese sono state in positivo, mentre quelle più "tiepide"
me le aspettavo esattamente così, quindi nessuno stupore.
Quella più tiepida, anzi, usiamo il termine giusto, più
STITICA di tutti è stata senz'altro la capa (sorella del Boss, moglie del mio
capo).
Scenetta:
io: (consapevole che lei sia sposata con radio-caserma in
persona) "ha saputo la novità?"
lei: "aspettavo che me lo dicessi tu"
io: "beh, ha già fatto il giro dell'azienda
lei: (piccata) "dalla mia bocca non è uscito niente.
Comunque stai bene?"
io: "si" (e mentre lei, superstiziosa fino al
midollo, cercava del ferro da toccare ho aggiunto) "fin qui tutto
bene".
Che tra le righe, se non si fosse capito, significava: fai
la brava o arriva il certificato. Subito.
L'altra reazione di poco slancio è stata quella di due cari
amici. Lui ha risposto "ah bene", lei ha accennato un sorriso più
deciso, ma nulla di più. Sapevamo che questa coppia ci avrebbe riservato questo
tipo di reazione, perché da tempo lui vorrebbe avere il secondo mentre lei,
spaventata dal primo parto e dalla depressione post parto, non ne vuole sapere.
Il problema è che non è serena nella sua scelta, nel senso che probabilmente ne
desidererebbe un altro, ma la paura la paralizza. Quindi mi spiace molto,
davvero, anche perché è un percorso che deve fare lei e lei con lui, ma che
difficilmente qualcuno potrà alleggerire.
Altre reazioni degne di nota sono state principalmente due:
la mia maestra di cucito ha affermato “e adesso?”…. ma che domanda è? Li per li
devo aver risposto qualcosa tipo “boh, magari lo abbandonerò”, poi per spiegare
meglio la sua domanda ha aggiunto “beh, lo manderai al nido”. Io non ho capito
il collegamento, ma andiamo oltre.
La seconda è stata quella di un collega che dopo essersi
complimentato ha chiesto quanti anni avesse Paciuk e quando gli ho risposto “4”,
ha affermato “beh, di solito si fanno dopo 3”. Come se esistesse una regola,
una legge che ti obblighi a ri-figliare dopo 3 anni dal primo, come se fosse
facile pianificare. E’ chiaro che lui lo zen non sa nemmeno dove stia di casa!